E' accaduto subito, all'entrata del ryokan (hotel tradizionale giapponese) di Kyoto e mi ricordo che per qualche secondo non mi sono mossa.
Sono rimasta come folgorata.
Era tutta l'atmosfera, sicuramente. L'armonia delle forme degli interni del ryokan, la ricerca degli spazi, della luce, delle ombre e dei materiali. Quello che mi ha lasciata senza fiato è stato soprattutto il profumo che mi ha accolta.
Era Hori-Kawa, lo scorrere del fiume, come ho poi scoperto più tardi quando mi è ritornata la parola.
Si tratta di un incenso considerato di altissima qualità in Giappone ed è utilizzato in moltissimi templi. Il risultato della profumazione dell'ambiente è straordinario. I giapponesi usano il termine mon-koh, o “ascoltare l’incenso”, che suggerisce come non soltanto l'olfatto, ma tutti i nostri sensi ne vengano interpellati.
Sul sito internet del rivenditore di incensi, un commentatore descrive l'esperienza odorosa molto bene:
"Hori-kawa (River Path) is impressive from begin to end. As its scent fills the room, it eclipses your senses as those beautiful notes take you somewhere else, forcing you to surrender and close your eyes with a smile. River Path is soothing, comforting, heart-warming but yet rich and elegant. A true wonder."
Al negozio di incensi ci siamo poi arrivati il giorno successivo in taxi, dopo una colazione kaiseki da resuscitare i sensi più reconditi. A piedi avremmo forse vagato per qualche settimana.
Tra la miriade di prodotti proposti dal meraviglioso negozio, Hori-Kawa nascondeva le sue potenzialità, chiuso ordinatamente in un'ordinaria scatolina.
Me l'ha indicato il rivenditore, a cui ho mostrato il foglio con gli appunti precisi scritti gentilmente dal gestore del ryokan.
Poi, la scatolina ha viaggiato per tutti questi anni ed è stata aperta anche a Parigi, dove il percorso del fiume è persino salito sulla butte de Montmartre.
Ma questa è un'altra storia.
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